Il 1° minuto di questo mese ha portato una sentenza importante nei confronti di un 36enne marocchino accusato di tentato omicidio. L’uomo aveva accoltellato due giovani carabinieri, di 24 e 26 anni, a Nembro durante un servizio antidroga. Uno dei due militari è rimasto per diversi mesi in gravi condizioni e ha dovuto sottoporsi ad un intervento per ricostruire un’arteria recisa dalla lama del coltello.

Il giudice per le indagini preliminari ha quindi disposto una perizia psichiatrica dalla quale è risultato che il 36enne era totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Per questo motivo è stato prosciolto dalle accuse.

L’uomo, difeso dall’avvocato Luca Bosisio, è attualmente detenuto in carcere in attesa di andare al Rems, la residenza sanitaria per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.

Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella giustizia italiana, che dimostra come sia possibile riconoscere le circostanze in cui una persona è incapace di intendere e di volere al momento del reato. Si tratta di un segnale di speranza che, speriamo, possa contribuire a creare una società più equa e giusta.

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