Francesca Bommarito ha vissuto una tragedia inimmaginabile quando suo fratello Giuseppe, un carabiniere a Palermo, è stato assassinato da Cosa Nostra nel 1983. L’omicidio ha sconvolto la sua vita, ma nonostante l’omertà che ha circondato la sua morte, Francesca non si è mai arresa.
Francesca ricorda come è stato il giorno della morte di Giuseppe: stava guardando un film con sua madre quando ha visto le immagini del fratello steso nel sedile posteriore della macchina, ucciso. Gli anni successivi sono stati durissimi, un silenzio che ha fatto male. Nessuno voleva parlare dell’omicidio, neanche il parroco ha pronunciato la parola “mafia” al funerale.
Tuttavia, Francesca non si è arresa e ha iniziato una ricerca per la giustizia. Nel 2015 ha letto una relazione di servizio che faceva riferimento all’omicidio di suo fratello, un rapporto giudiziario in cui si diceva che Giuseppe era nel mirino della mafia. Lei sapeva che Giuseppe si aspettava qualcosa del genere, poiché i mafiosi gli avevano più volte chiesto di fare cose che lui non ha mai accettato.
Francesca ha dimostrato una forza di volontà incredibile e ha lottato per la giustizia per suo fratello. Per lei, la ricerca di giustizia e la lotta alla mafia non è solo un modo per onorare la memoria di Giuseppe, ma anche un modo per trovare la pace.