“E tu ricordati che il mondo si divide in due: ciò che è Calabria e ciò che lo diventerà”. Questa frase, intercettata durante l’inchiesta “Crimine-Infinito” del 2010, è la “saggia” eredità che un vecchio boss calabrese lascia a un giovane e rampante affiliato. Più di un decennio più tardi, queste parole continuano a riecheggiare, soprattutto in Lombardia.

L’operazione “Crimine-Infinito” ha rivelato una rete di ‘ndrangheta ben radicata nel nord Italia. I gangster calabresi sono stati accusati di estorsione, riciclaggio di denaro, traffico di droga e armi, connessioni con le più grandi organizzazioni criminali internazionali e altri reati.

L’inchiesta ha dimostrato l’importanza della Calabria nella criminalità organizzata italiana. La regione è un punto di svolta per le mafie che operano in tutta Italia, e la ‘ndrangheta è la più radicata e influente. I clan calabresi hanno una presenza significativa in tutta la Lombardia, in particolare nella provincia di Milano.

I clan calabresi si sono insediati nel nord Italia già da decenni, e nonostante le dure misure di controllo, non sono riusciti a essere sconfitti. La ‘ndrangheta è stata in grado di infiltrarsi nelle istituzioni, nell’economia e nella società, diventando una presenza costante nella vita delle comunità lombarde.

La ‘ndrangheta è una forza potente in Italia, e la sua presenza nella Lombardia è un chiaro segno della sua influenza. La “saggia” eredità del vecchio boss calabrese, le parole che invitano a ricordare che il mondo si divide in Calabria e ciò che lo diventerà, sono un monito a non sottovalutare il potere della ‘ndrangheta. La lotta contro la criminalità organizzata deve essere una priorità, sia a livello nazionale che locale, al fine di garantire la sicurezza e la libertà dei cittadini.

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