L’inchiesta della Gdf sui bonus edilizi arriva anche in provincia di Lodi
La provincia di Lodi è stata coinvolta in una maxi inchiesta della Guardia di Finanza su una truffa da un miliardo e mezzo di euro sui bonus edilizi.
Militari della Gdf di Asti, insieme ai colleghi di altre province italiane, hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, per reati di associazione a delinquere, truffa nei confronti di enti pubblici, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
73 le perquisizioni, con l’impiego di 150 finanzieri, in 18 province tra cui Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara.
Le indagini sono partite da una segnalazione del Nucleo Speciale Entrate della guardia di finanza di Roma.
Coinvolte 37 persone e 68 tra ditte e società
Le indagini hanno rivelato i tratti di una truffa, ordita da una compagine in parte radicata ad Asti e con proiezioni principali in Campania e Veneto, che vede coinvolte 37 persone e 68 tra ditte e società.
Falsi crediti fiscali per un miliardo e mezzo
L’inchiesta ha svelato come la truffa sia stata organizzata grazie all’emissione di false fatturazioni per decine di milioni di euro, utilizzate non solo per documentare al fisco lavori edili mai realizzati, ma anche per riciclare proventi dell’illecita attività, generando una enorme quantità di crediti fiscali per 1,5 miliardi.
L’operazione della Gdf di Asti costituisce il culmine di una prima fase di indagini condotte nell’ambito della missione istituzionale della guardia di finanza, mirata a prevenire e contrastare le illecite condotte che pregiudicano il corretto impiego delle risorse pubbliche erogate dall’Unione Europea e dallo Stato per il rilancio dell’economia e il sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.
Le indagini proseguono per esaminare la documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni e ricostruire i passaggi di denaro relativi ai crediti d’imposta ritenuti inesistenti, già oggetto di cessione/monetizzazione, anche attivando i canali di cooperazione internazionale.