Aleksandrovich Artem Uss, un imprenditore russo ed erede del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk Krai, è fuggito da Milano mercoledì pomeriggio, poche ore dopo che la Corte d’Appello aveva dato il via libera all’estradizione verso gli Stati Uniti. Uss era già stato trasferito dal carcere ai domiciliari, ma ha deciso di sparire nel nulla prima dell’eventuale pronunciamento della Cassazione sul ricorso presentato dai suoi legali.

Le telecamere hanno ripreso almeno la prima parte dell’evasione, quando Uss è salito su un’auto con un’altra persona al volante. Il russo aveva con sé un braccialetto elettronico, che ha poi abbandonato. I militari che controllavano l’abitazione due volte al giorno avevano fatto l’ultimo controllo due ore e mezza prima della sua fuga.

Uss è anche accusato di contrabbando di petrolio dal Venezuela verso Cina e Russia, frode bancaria, contrabbando di tecnologie militari dagli Usa verso la Russia e riciclaggio. La moglie Maria Yagodina aveva acquistato un immobile in Italia nel giugno 2022 ed era rientrata in Russia nove giorni prima della scomparsa del marito.

I carabinieri stanno cercando di ricostruire l’evasione di Uss e stanno mettendo in fila tutti gli elementi per rintracciarlo. Si pensa che Uss abbia usato documenti falsi o che abbia raggiunto un aereo privato. Le verifiche alle frontiere (aeree e di terra) non hanno dato esito, il che fa supporre che Uss abbia eluso i controlli.

Una cosa è certa: la sparizione di Uss dall’Italia ha dato vita a un caso spinosissimo che viene seguito con estrema attenzione sull’altra sponda dell’Atlantico e che si innesta su rapporti già tesissimi tra Washington e Mosca.

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