L’ex sovrintendente capo della Polizia di Stato, Mauro Verga, è stato vittima di una diffamazione da parte di una sudamericana che lo aveva accusato di averla picchiata e di gestire un postribolo nel condominio. Il fatto risale a fine 2020, durante il lockdown, quando un gruppo di straniere stava litigando nell’appartamento al primo piano del palazzo di via Tremogge dove viveva l’ex investigatore della Mobile e segretario provinciale Siulp. Verga ha chiamato il 112 e si è affacciato alla finestra per chiedere di smettere con i rumori molesti. La donna lo ha insultato e ha tentato di graffiarlo. Quando sono arrivati i colleghi della Volante, Verga è rientrato nel suo appartamento. Qualche giorno dopo, un video della donna è diventato virale sui social network, accusando Verga di averle dato uno schiaffo e di prendere soldi da prostitute che vivono nel suo palazzo. Verga ha subito diverse umiliazioni, tra cui il ritiro del porto d’armi. L’imputata è stata condannata a 600 euro di multa e al risarcimento di 2.500 euro. L’avvocato di Verga ha sottolineato che la diffamazione è stata aggravata dal fatto che le notizie false e calunniose sono state postate su Facebook verso un ex appartenente alla Polizia che ha ottenuto tanti premi e brillanti risultati investigativi. Verga ha commentato la sentenza dicendo che finalmente la giustizia ha fatto il suo corso.

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