Una centrale mobile di rilevazione dello smog potrebbe essere la soluzione per combattere l’aumento dei casi di inquinamento atmosferico nelle città italiane. Nonostante il recente miglioramento dell’aria in pianura padana grazie alle condizioni meteorologiche degli ultimi giorni, nei primi tre mesi dell’anno si è registrato un aumento delle polveri fini, in particolare delle Pm2,5, particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 micrometri, che possono causare gravi danni alla salute umana.
Uno studio condotto dall’Università di Sidney ha dimostrato che l’aumento della concentrazione di Pm2,5 nell’aria è correlato all’aumento dei casi di arresto cardiaco. Nonostante ciò, la normativa italiana non prevede un limite di concentrazioni giornaliero per le Pm2,5, ma solo un limite annuale di 25 microgrammi/mc di media annua. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), invece, ha raccomandato di non superare i 15 microgrammi/m³ di media giornaliera a partire dal 2021.
Guardando alle stime comunali dell’Arpa, nei primi tre mesi dell’anno alcune città lombarde hanno superato la soglia dei 25 microgrammi/mc per più giorni: Cremona (50), Brescia (45) e Mantova (41). Se si considera invece il parametro più restrittivo dell’OMS, le giornate di aria cattiva aumentano notevolmente, con Cremona che registra 76 giorni, seguita da Brescia e Bergamo con 75 giorni.
Nonostante non sia un limite di legge, questi superamenti sono preoccupanti, soprattutto per l’impatto sulla salute dei bambini e dei neonati. Proprio in queste settimane, 14mila pediatri e neonatologi hanno scritto all’Anci per ricordare come l’inquinamento atmosferico sia la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica.
Per questo motivo, una centrale mobile di rilevazione dello smog potrebbe essere una soluzione efficace per monitorare l’inquinamento atmosferico in tempo reale e adottare misure immediate per ridurre le concentrazioni di sostanze nocive nell’aria. È fondamentale agire con urgenza per proteggere la salute dei cittadini.
