Arrestato per bancarotta fraudolenta un imprenditore della provincia di Varese. L’indagine è partita dalla sentenza di fallimento del Tribunale di Busto Arsizio che ha coinvolto una società di Besnate attiva nel settore energetico. Il passivo accertato dal curatore fallimentare ammonta a circa 2,8 milioni di euro, di cui 1,8 milioni per debiti con l’Erario. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Varese hanno permesso di individuare operazioni distrattive poste in essere dall’amministratore di diritto dell’impresa e dal “dominus” della fallita, destinatario del provvedimento cautelare. Tra le operazioni c’è la vendita di un brevetto e un contratto di licenza, ceduti ad un’altra società riconducibile agli stessi indagati senza incassare il corrispettivo pattuito per oltre 500mila euro. Durante le perquisizioni, la polizia ha eseguito numerose operazioni nelle imprese riconducibili ai due indagati, la cui condotta gestoria e amministrativa è stata ritenuta talmente spregiudicata e predatoria da configurare reati di bancarotta fraudolenta. Per la Guardia di Finanza, contrastare la commissione di questi reati significa impedire l’arricchimento indebito di chi distoglie gli asset sani da una società in decozione a proprio vantaggio e a danno dei creditori, tra cui l’Erario.

Articolo precedentePietro Roncari è il nuovo garante dei detenuti a Busto Arsizio: scopri il suo obiettivo principale!
Articolo successivoScopri come i Carabinieri di Varese stanno contrastando lo spaccio di droga nei boschi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui