La multa da duemila euro comminata alla professoressa d’arte in pensione Rosita Corbetta ha fatto molto discutere sui social. La donna è stata sorpresa a raccontare la storia di Città Alta alla comitiva dell’Università per tutte le età di Casatenovo, di cui fa parte, senza essere una guida turistica registrata in Lombardia. Il Comune di Bergamo ha spiegato che gli agenti della polizia locale non potevano agire diversamente in quanto la normativa nazionale parla chiaro.
Una guida turistica ufficiale di Bergamo e provincia, Barbara Savà, ha preso una posizione molto diretta sulla vicenda. Secondo lei, la professoressa Corbetta sapeva di essere in torto e la sua attività è stata giudicata esercizio abusivo della professione. Anche se l’ha fatto gratuitamente, una guida turistica deve aver superato un esame e deve essere iscritta nel registro, che vale per tutte le professioni. E’ un dovere civico segnalare chi se ne approfitta.
Barbara Savà ha spiegato che mostrare la città come socia di un’associazione culturale agli iscritti, e non a quattro amici, ma a un gruppo che ha partecipato a una visita organizzata arrivando con tanto di pullmino in città, significa esercitare abusivamente una professione. La guida turistica avrebbe dovuto essere specializzata in storia dell’arte. La multa, quindi, è stata comminata a causa dell’esercizio abusivo della professione, e non per il fatto che la signora abbia raccontato la storia della città.