Il prossimo 25 aprile si avvicina e la voce del partigiano ‘Massiccio’ (alias Alessandro Maiocchi di Borgomanero, classe 1928) si fa sentire forte e chiara. Egli intende ricordare tutti coloro che hanno combattuto contro i tedeschi, coloro che hanno dato la vita per la libertà dell’Italia.
In questa occasione, ‘Massiccio’ ricorda la morte della moglie del capitano Bruno, comandante della divisione ‘Fratelli Varalli’, avvenuta di recente all’età di 97 anni a Castelletto Ticino. Il capitano Bruno (alias Albino Calletti) fu inviato a seguire un lancio di armi da parte degli inglesi, per cui non fu presente il 13 febbraio 1944 a Megolo, quando il capitano Beltrami con pochi patrioti fu attaccato da ingenti forze nazifasciste (40 partigiani contro 250 tedeschi).
Tra i pochi sopravvissuti c’era Mario Erigoni (classe 1925), il quale riuscì a scampare grazie all’ultimo consiglio del capitano Beltrami che gli disse di scappare quando ormai la formazione partigiana era stata sopraffatta. Erigoni rimase lì a combattere con il suo Capitano che proprio a Megolo sarebbe stato ucciso col fucile in mano. Questi sono gli uomini che ‘Massiccio’ ricorda, un imperativo morale al quale sarà fedele fino alla fine.
La figura di Mario Erigoni è al centro della storia raccontata da ‘Massiccio’. Egli rimase fedele ai valori della libertà e della giustizia, combattendo contro le forze nazifasciste fino alla fine. La sua figura rappresenta un esempio di coraggio e di impegno per tutti noi.
In questo 25 aprile, dunque, è importante ricordare e celebrare la figura di Mario Erigoni e di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà dell’Italia. La loro memoria ci spinge a non dimenticare mai i valori per cui hanno lottato e a continuare a difenderli in ogni momento della nostra vita.
