Il processo per il crac del Varese Calcio, avvenuto sette anni fa e legato alla bancarotta fraudolenta in concorso, vede oggi imputato l’ex vice presidente della società, Massimo Trainito. Ci sono tre notizie riguardanti il processo. La prima riguarda la posizione di Trainito, accusato di bancarotta fraudolenta “per distrazione” per aver asportato parte del patrimonio societario per un importo di 50 mila euro. La seconda notizia riguarda l’ex presidente della società Alì Zeaiter, chiamato di fronte al giudice per l’udienza preliminare di Varese il prossimo 15 giugno per rispondere dello stesso reato che viene contestato al suo ex braccio destro. La terza notizia riguarda il cambiamento del Collegio giudicante per la sostituzione di uno dei giudici a latere.

Durante il dibattimento, è stato sentito un amico dell’imputato che ha spiegato di aver finanziato la squadra per 80 mila euro, soldi poi restituitigli dal curatore fallimentare. Inoltre, hanno parlato il figlio e la moglie di Trainito. Il figlio ha affermato di aver giocato nel Varese Calcio e di aver appreso del ruolo del padre come vice presidente della società calcistica solo una volta ufficializzata la nomina nella conferenza stampa ai Giardini Estensi di Varese. La moglie dell’imputato ha parlato delle spese del marito per il sostentamento della squadra, per cene e trasferte che lo stesso Trainito avrebbe pagato di tasca propria per circa 83 mila euro.

Trainito ha spiegato di aver conosciuto Alì Zeaiter in un gommista, dove lavorava ai tempi, e che quest’ultimo era alla ricerca di un investimento da fare a Varese. Dopo la conferenza stampa, Zeaiter disse di dover andare in Libano per preparare l’allenamento della squadra e non si sono più avute sue notizie. Trainito ha sostenuto di aver provvisto di tasca propria alla squadra nei due-tre mesi della sua vice presidenza prima, e della presidenza pro tempore poi.

Il verdetto per capire se le contestazioni che gli vengono mosse, cioè la bancarotta per distrazione dell’ammontare di 50 mila euro, saranno o meno confermate arriverà dopo l’estate. La sostituzione di uno dei giudici a latere potrebbe portare alla decisione dei legali della difesa di rinnovare gli esami testimoniali avvenuti durante l’istruttoria dibattimentale, dilatando così i tempi complessivi del processo.

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