La popolazione di lupi in Italia è in forte aumento, con circa 3.300 esemplari stimati dall’Ispra. Questo ha portato a una situazione fuori controllo per gli agricoltori, che devono fronteggiare i danni causati dai selvatici ogni giorno. In particolare, le province lariane sono a rischio di chiusura delle attività agricole e di abbandono della montagna.

La Coldiretti ha sottolineato l’importanza di definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati. Inoltre, è urgente intervenire per il contenimento dei 2,3 milioni di cinghiali presenti in Italia, che rappresentano una minaccia per la sicurezza delle persone e le produzioni agricole.

Anche i cervi sono diventati pericolosi per la sicurezza stradale e per l’equilibrio delle campagne, con invasioni nei campi che causano danni gravissimi alle imprese agricole. La situazione è resa ancor più insostenibile dal fatto che il ristoro riconosciuto alle imprese agricole è inferiore del 20% all’ammontare del danno reale.

La chiusura delle aziende agricole costituirebbe un danno enorme per la comunità e gli enti, oltre che in termini di produzione alimentare, anche in termini di tutela e salvaguardia del territorio. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli, le montagne lariane muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano il territorio in maniera ancor più grave e massiccia.

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