Antonio Novati e il delitto di Massalengo

Massalengo (Lodi) – La giornata di Antonio Novati, commercialista di 75 anni dell’omonimo studio di consulenza fiscale con sedi a Melegnano e Milano, si è interrotta improvvisamente giovedì scorso. Dopo un appuntamento con i responsabili di un’azienda agraria di Massalengo al mattino, il silenzio. Solo poco dopo le 17 è stato trovato il corpo del professionista all’interno di un’auto segnalata da un contadino in mezzo alle campagne. Il corpo del Novati era riverso sui sedili posteriori di una Honda Crv, con una decina di coltellate tra addome e torace che non gli hanno lasciato scampo.

L’autopsia che verrà eseguita oggi all’Istituto di Medicina legale dell’Università di Pavia potrebbe dare ulteriori indicazioni sulla dinamica del delitto. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un delitto d’impeto con fendenti sferrati con furia dall’assassino. I carabinieri, giunti sul posto dopo la segnalazione di un agricoltore, hanno lavorato fino alla tarda serata a caccia di indizi, individuando tracce di sangue anche su una maniglia di una portiera dell’auto e nel terreno circostante.

Ieri mattina, attorno a mezzogiorno, qualche decina tra carabinieri e volontari della Protezione civile si sono mobilitati nelle campagne attorno alla cascina proprio per cercare di individuare l’arma, nell’ipotesi che l’omicida se ne fosse liberato gettandola in mezzo all’erba. Le ricerche, concluse un paio di ore dopo, hanno dato esito negativo.

La circostanza del non ritrovamento del coltello è compatibile con il fatto che il settantacinquenne potrebbe non essere stato ucciso nel posto del ritrovamento del cadavere: l’assassino potrebbe aver discusso e quindi ammazzato il commercialista in un luogo ancora sconosciuto e poi aver caricato il corpo per abbandonarlo in mezzo alla campagna.

Sul movente, per ora, solo ipotesi: gli inquirenti stanno scandagliando sia l’ambito lavorativo che privato. Diverse le persone interrogate. Il ritrovamento del cadavere dentro l’auto è avvenuto grazie alla segnalazione di un contadino della cascina che si è avvicinato alla macchina attorno alle 17.15, giurando che alle 15 non c’era. È stato poi il sindaco Severino Serafini, giunto sul posto dopo essere stato richiamato dall’agricoltore in agitazione, a chiamare i soccorsi.

La mattina stessa del delitto, allo studio di consulenza Novati di Melegnano non c’era nessuno. Chi lo ha visto ricorda come il Novati fosse tranquillo, sereno e che in agenda non avesse appuntamenti particolari. Da qualsiasi direzione siano arrivati, gli assassini ben difficilmente possono essere scampati alle telecamere di videosorveglianza per cui le immagini del sistema di sicurezza sono al vaglio degli inquirenti.

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