In Italia, sono state scoperte numerose detenzioni illegali di avifauna, ovvero uccelli vivi utilizzati soprattutto per la caccia o per scopi ludici, catturati in natura e dotati di contrassegni falsificati. L’operazione è stata condotta dai carabinieri Cites, Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali, che hanno individuato anche irregolarità a Como, dove un allevatore della Bassa Comasca e un detentore di uccelli sul lago sono stati trovati in possesso di volatili con l’anellino alterato e, nel caso del detentore, anche di una gabbia trappola illegale.

I controlli effettuati dal Nucleo Cites di Ponte Chiasso hanno riguardato la legale detenzione di ciascun esemplare allevato, che richiede che debba essere provvisto di un anello inamovibile in metallo, che non deve aver subito alcun tipo di manomissioni, e che viene apposto con una manovra assolutamente indolore al tarso dell’animale quando questo è appena nato. In questo modo, l’anello risulta non più sfilabile con la crescita dell’animale e ne attesta la legittima detenzione assieme alla documentazione. L’anello ha valenza di “Sigillo di Stato” e la sua contraffazione o l’uso abusivo è reato.

I controlli, effettuati assieme ad ornitologi, hanno interessato prevalentemente allevatori di avifauna anche protetta, ed erano finalizzati ad accertare che tali anelli fossero stati apposti ad esemplari di allevamento, quindi alla nascita, e non ad animali catturati. In caso contrario, tra i reati ipotizzabili ci sono, oltre alla frode in commercio, la contraffazione e l’uso abusivo di sigilli, la ricettazione, il maltrattamento animali se emergono lesioni traumatiche agli arti.

Complessivamente, in tutta Italia, sono stati sequestrati oltre 2.500 esemplari e denunciate 104 persone. Questa operazione dimostra l’importanza di rispettare le normative sulla detenzione di animali e di combattere il traffico illegale di fauna selvatica, che rappresenta una minaccia per la biodiversità e per la sopravvivenza di numerose specie.

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