Il 25 aprile a Cremona si è svolta un’importante iniziativa organizzata dall’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che ha visto la partecipazione di numerose persone. L’obiettivo dell’evento era quello di ricordare i luoghi da cui vennero prelevati i cremonesi destinati ai campi di sterminio nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le pietre d’inciampo, posate all’inizio dell’anno, si trovano in diverse vie del centro e segnano i luoghi in cui abitavano le persone deportate. Durante la pedalata organizzata per l’occasione, il presidente Anpi provinciale Giancarlo Corada ha preso parte al tour che è partito da via Zaccaria del Maino, laterale di corso Matteotti, dove abitava Eugenia Hammerschmidt, tedesca arrivata a Cremona nel 1936 insieme al figlio Alfred Lewin, che gestiva una panetteria. La donna e il figlio vennero prelevati e portati nel carcere di Forlì, dove morirono nell’eccidio del 1944.

L’itinerario ha toccato altri luoghi in cui abitavano altre persone deportate, e ogni tappa è stata descritta con grande attenzione da Giuseppe Azzoni, che per l’Anpi ha svolto un’accurata indagine sulle identità e le sorti dei deportati.

La conclusione del tour, purtroppo affrettata dalla pioggia, si è svolta in cortile Federico II, dove sono state collocate tre pietre in memoria di Renzo Pedroni, Mario Ferrari e Ernesto Tessaroli. In alcune vie non era stato possibile posizionare le pietre, ma il loro ricordo è stato ugualmente onorato.

L’iniziativa organizzata dall’Anpi a Cremona è stata un importante momento di riflessione e di memoria, che ha permesso di ricordare le vittime della Seconda Guerra Mondiale e di ribadire l’importanza di non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore.

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