Cinque persone, tra cui i rettori dell’Università Statale di Milano e dell’Università Vita-Salute del San Raffaele, sono state rinviati a giudizio in relazione ad un’inchiesta milanese su presunti concorsi pilotati nelle facoltà di Medicina. I due rettori sono accusati di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, in particolare per due concorsi da professore ordinario in Urologia, uno al San Paolo e l’altro all’ospedale San Donato. Anche tre primari sono stati coinvolti nell’inchiesta. I pm hanno chiesto il processo anche per un urologo e professore ordinario all’Università Vita-Salute del San Raffaele, un ordinario di malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Milano e un urologo presso l’Università di Firenze. L’ipotesi dei pm è che un primo concorso bandito dalla Statale per un posto all’ospedale San Paolo avrebbe avuto un vincitore predestinato nell’interesse del caposcuola fiorentino, presidente della commissione giudicatrice. L’inchiesta si è concentrata sulle telefonate intercettate tra i protagonisti, che avrebbero rivelato le presunte manovre illecite. I rettori hanno sempre rivendicato la loro estraneità ai fatti e si sono detti convinti di poter dimostrare la correttezza delle loro azioni. La prima udienza è stata fissata per il 5 luglio davanti alla decima sezione penale del Tribunale.

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