La procura di Cremona ha richiesto il rinvio a giudizio di Mauro Mutigli, operaio di Castelleone di 39 anni, accusato dell’omicidio di Giovanni Senatore, avvenuto il 10 agosto dello scorso anno davanti al bar Meteora. L’uomo, già in carcere, è stato anche accusato del porto d’arma, un coltello da cucina di ceramica con una lama lunga 18 centimetri. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 19 giugno.

Secondo le indagini della difesa, l’omicidio sarebbe avvenuto in seguito alla lite tra Senatore e Mutigli. Quest’ultimo, provocato e picchiato da Senatore, si sarebbe allontanato per poi tornare con il coltello e sferrare i colpi mortali. Mutigli deve anche rispondere del ferimento di Alessandro Ferrari, l’amico di Senatore che aveva tentato di intervenire.

La difesa ha depositato una perizia che contesta i risultati degli accertamenti autoptici svolti dal medico legale di Pavia messo in campo dalla procura. Inoltre, sembra che i motivi del contendere non fossero tra Mutigli e Senatore, ma tra Mutigli e Ferrari, con il quale ci sarebbero stati sentimenti di astio. Infatti, Mutigli non voleva che Ferrari, che frequentava la sua ex compagna, vedesse i suoi figli.

La famiglia Senatore è rappresentata dall’avvocato Mario Tacchinardi, mentre Ferrari, che risulta parte offesa, è assistito dall’avvocato Michela Sinelli. Resta da chiarire il motivo che ha portato i due uomini ad una lite così violenta da sfociare in un omicidio e al ferimento di Ferrari. La difesa ritiene che la figura chiave sia proprio quella di Alessandro Ferrari.

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