Schilpario, la capitale del turismo della Val di Scalve, sta subendo una trasformazione che sta portando alla chiusura di numerose attività commerciali. Negli ultimi anni, infatti, sono state chiuse ben 6 attività e ne resistono solo 3. La mancanza di ricambio generazionale sembra essere una delle cause principali di questo declino.

In particolare, la piazza Angelo Maj, il cuore nevralgico di Schilpario, si sta svuotando sempre di più. La chiesa è attualmente in fase di ristrutturazione e le serrande degli esercizi commerciali esposti sulla piazza sono abbassate da tempo. Nel giro di poche decine di metri, negli ultimi anni hanno chiuso tre bar, una macelleria, una forneria e un negozio di vestiti.

Nonostante ciò, il turismo sta crescendo nella zona. Schilpario, infatti, è una località molto apprezzata dai turisti, soprattutto in estate, grazie alle numerose attività all’aria aperta che offre. Tuttavia, questo non sembra essere sufficiente per salvare le attività commerciali del paese.

La mancanza di un ricambio generazionale è un problema comune a molte piccole località italiane. I giovani, infatti, preferiscono spesso trasferirsi in città più grandi, dove hanno maggiori opportunità di lavoro e di svago. Questo porta alla chiusura di molte attività commerciali, che non trovano più persone disposte a prenderne il posto.

Per Schilpario, e per molte altre località simili, è fondamentale trovare soluzioni per attrarre i giovani e offrire loro opportunità di lavoro e di sviluppo. Solo così sarà possibile evitare la chiusura di altre attività commerciali e garantire un futuro sostenibile per la comunità locale.

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