Il salvataggio di un bambino di quattro anni in un parco acquatico è stato possibile solo grazie alla presenza della psicologa Lucia Chiarioni, che si trovava lì per caso. Chiarioni fa parte del Suemp, la squadra di emergenza urgenza costituita dall’Ordine dei medici di Monza e Brianza, composta da una ventina di dottori e psicoterapeuti volontari appositamente formati per offrire sostegno alle persone in caso di emergenza. La squadra ha una doppia formazione e interviene in caso di tragedie se attivata, come nel caso dell’occhio pollino a Bernareggio o del supporto alla scuola e ai ragazzi dopo il suicidio di un compagno a Monza.

Chiarioni ha lanciato un appello affinché tutti siano preparati perché si può fare la differenza in caso di emergenza. Nel caso del bambino annegato, la psicologa ha sentito le grida della madre e ha visto il bimbo cianotico, in arresto e senza respiro. Grazie all’addestramento ricevuto, Chiarioni è stata subito operativa e ha salvato il bambino, il cui destino era appeso a un filo. I bagnini presenti erano giovani e inesperti e bloccati dalla paura, mentre la psicologa e un medico hanno salvato il bambino.

Chiarioni ha sottolineato l’importanza della sicurezza nei luoghi frequentati, con particolare riguardo per i bambini. La sicurezza è un obbligo e un diritto per tutti, e il personale che fa assistenza deve essere formato adeguatamente per saper soccorrere in caso di emergenza. Non basta un attestato, ma servono anche delle simulate perché quando si trova davanti un bimbo blu che non respira, si hanno pochi minuti fondamentali per intervenire prima dell’arrivo dei soccorsi. Il bambino salvato è stato fortunato, ma il prossimo? Bisogna essere preparati perché si può fare la differenza.

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