Una donna dello Sri Lanka ha denunciato il marito per maltrattamenti e lesioni, portando il caso in tribunale a Varese. La donna è stata identificata come “codice rosa” in pronto soccorso, poiché già nota per aver subito violenza di genere. Il rapporto tra i due è degenerato nel corso degli anni, con venti episodi di schiaffi e pugni, e situazioni di pericolo per la vittima. In una circostanza, il marito avrebbe minacciato la donna con un coltello, pronunciando la frase inquietante “Ti taglio le mani”.

Il processo è stato assistito dall’avvocato Elisabetta Brusa, mentre l’avvocato Fabio Margarini ha difeso l’imputato. Gli agenti della questura hanno raccolto la richiesta di aiuto della donna e l’hanno trovata sulla porta di casa. Dopo aver rinvenuto il coltello, gli agenti hanno contattato una delle figlie della coppia, che ha deciso di ospitare il padre per quella notte. In seguito, la donna è stata trasferita in una casa rifugio, lontano dalla famiglia e dal posto di lavoro.

Durante l’udienza, la persona offesa ha avuto difficoltà a esprimersi in italiano ed è stata assistita da un’interprete. Una psicologa ha testimoniato sulle difficoltà della persona offesa, che ha descritto le aggressioni del marito anche dopo essere tornata dalla casa rifugio. Tuttavia, una delle figlie della coppia ha suggerito che i problemi potrebbero essere stati causati dall’atteggiamento ludopatico della madre.

Durante le indagini, la polizia ha ricevuto alcune confidenze sulla relazione tra la coppia. Secondo una delle figlie, la madre istigava il marito e si inventava le cose. Nonostante ciò, la donna ha denunciato il marito per le sue azioni violente, portando il caso in tribunale.

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