Il processo per la morte dell’agente Gino Zanardini, vicecomandante della Polizia locale di Toscolano Maderno, è iniziato con tre imputati: l’ex sindaco Delia Maria Castellini, il responsabile dell’Ufficio tecnico Mauro Peruzzi e l’ex comandante della Locale Alessandro Costa. Zanardini è morto a seguito di un incidente sul lavoro, durante un sopralluogo dopo un nubifragio alla Valle delle Cartiere, lungo la passerella di Covoli, che al momento dell’incidente era sotto sequestro.
In aula, i difensori hanno prodotto documenti che dimostrano che sono state fatte spese per garantire la sicurezza della passerella per un totale di 269.220 euro solo nella zona della passerella e circostante. L’architetto Peruzzi ha precisato che gli interventi effettuati comprendono la posa di reti a tetto, cartelli di caduta massi o pericolo esondazioni e barriere in aderenza. L’obiettivo era mitigare il rischio, ma non era possibile azzerarlo completamente, considerando che la Valle delle cartiere si sviluppa per tre chilometri e mezzo fino all’entroterra del paese.
Il sindaco Castellini ha dichiarato che hanno sempre riservato grande attenzione alla Valle delle Cartiere, ma che la passerella è un percorso Cai, da affrontare con consapevolezza. L’ex comandante della Locale Alessandro Costa, imputato in veste di datore di lavoro, ha spiegato che non sapeva di avere questo ruolo, nonostante ci fossero due verbali da lui firmati in cui è precisato questo ruolo.
La tragedia è avvenuta il 12 giugno 2018, mentre Zanardini e un’altra agente stavano effettuando un sopralluogo sulla passerella dopo un nubifragio. Zanardini è stato travolto da un masso e la sua morte cerebrale è stata dichiarata a 24 ore dal ricovero d’urgenza all’ospedale Civile. Il processo è ancora in corso e i tre imputati stanno cercando di difendersi dalle accuse.