Il tribunale di Busto Arsizio ha visto oggi la presenza di Alessandro Maja, l’architetto che ha ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia il 3 e 4 maggio 2022, ferendo gravemente il figlio maggiore Nicolò. Durante l’udienza, Maja ha chiesto perdono per “qualcosa di imperdonabile”, riconoscendo la sua colpevolezza. Anche Nicolò, ancora in carrozzina dopo il lungo periodo in ospedale, era presente in aula con gli zii e il nonno.

Maja ha raccontato di aver ucciso la moglie e la figlia a causa di tensioni derivanti da problemi sul lavoro e finanziari, nonostante sui conti correnti della famiglia ci fossero circa 280mila euro. Ha anche spiegato di aver colpito Nicolò, credendo che fosse morto. Tuttavia, Nicolò è sopravvissuto e oggi, seduto in sedia a rotelle, ha ascoltato le parole di Maja e gli ha perdonato.

Gli zii e il nonno di Nicolò, invece, hanno avuto difficoltà ad ascoltare i dettagli della vicenda e il nonno Giulio Pivetta è dovuto uscire dall’aula quando Maja ha parlato della figlia. Mirko Pivetta, uno degli zii di Nicolò, ha espresso la sua opinione sulla richiesta di perdono di Maja, sottolineando che non è facile accettare le sue scuse dopo aver letto le perizie e aver ascoltato le modalità con cui si è accanito contro la sua famiglia.

In ogni caso, il processo contro Maja continuerà e sarà il tribunale a decidere la sua pena per l’omicidio della moglie e della figlia e il tentato omicidio del figlio maggiore.

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