Capace di intendere e di volere: la conclusione della perizia sulla vicenda di Davide Fontana, il 44enne che nel gennaio 2022 uccise e fece a pezzi la sua vicina di casa Carol Maltesi, è stata depositata nei giorni scorsi dalla Corte d’Assise. Il difensore di Fontana, Stefano Paloschi, ha insistito affinché il suo assistito fosse esaminato, sottolineando che solo la difesa aveva qualcosa da perdere, visto che accusa e parti civili erano già convinte della sua capacità di intendere e di volere quando ha commesso il delitto.

Fontana, ex bancario, aveva avuto una breve relazione con Carol Maltesi, e l’aveva uccisa a martellate e poi sgozzata mentre giravano un video hard insieme. Successivamente, aveva sezionato il corpo della giovane in 18 parti che aveva tenuto in un congelatore sino a marzo, quando aveva deciso di disperdere i resti nella bergamasca e la verità sul delitto era venuta a galla. Per quasi tre mesi, Fontana aveva finto di essere Carol utilizzando il telefono della donna e chattando con familiari e amici.

I consulenti della difesa hanno definito Fontana come un narcisista capace di adattarsi alle situazioni, organizzato ma incapace di progettualità, con due vite: prima e dopo l’incontro con la vittima. La perizia ordinata dalla Corte ha determinato la sua capacità ma anche la pericolosità sociale. Non ci sono novità nemmeno sul movente del delitto, che è stato definito un delitto passionale. Carol voleva andarsene da Rescaldina per trasferirsi a Verona e stare vicino al figlio, e l’idea di perdere l’oggetto della sua ossessione avrebbe innescato in Fontana la furia omicida, organizzata in modo da coprire il più a lungo possibile le tracce dell’accaduto.

Il processo si terrà il 29 maggio.

Articolo precedenteMottarone: la montagna che non dimentica
Articolo successivoFuga a Somma Lombardo: marocchino denunciato per resistenza a pubblico ufficiale

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui