La vicenda di una coppia di origine marocchina, con l’uomo accusato di maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali nei confronti della moglie, è al centro di un processo in corso a Varese. Una vicina di casa è stata chiamata a testimoniare e ha raccontato di aver cercato di riportare la calma tra i coniugi in una giornata di febbraio del 2021, quando la coppia si stava prendendo a sberle. La vicina ha spiegato che il motivo della lite era che l’uomo non voleva che la moglie uscisse da sola. La testimone ha negato alcune delle dichiarazioni rese in precedenza ai carabinieri, spiegando di non essere stata lucida in quel periodo a causa dei psicofarmaci e dell’alcol. Tuttavia, la vicina aveva raccolto confidenze dalla moglie e dalla madre della donna, che parlavano di un “marito padrone” e di minacce di tagliare i piedi alla moglie se fossero tornati in Marocco. La lite del febbraio 2021 era degenerata in aggressione fisica e la moglie era stata ospitata in una casa rifugio su richiesta di un centro anti violenza.

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