Eliana Mascheretti, una donna di 63 anni, è stata condannata per aver ucciso il cugino Giuliano, 73 anni, con 90 martellate nella villa di famiglia a Pedrengo il 20 dicembre 2020. La Corte d’Appello ha riqualificato il reato da omicidio volontario a preterintenzionale e ha ridotto la pena di soli 2 mesi, portandola a 9 anni e 2 mesi, oltre ai 3 anni di libertà vigilata. Tuttavia, la sentenza riabilita la donna sul piano morale. La difesa ha affermato che la Mascheretti non voleva uccidere il cugino e che i colpi di martello non erano letali, ma hanno portato alla morte per complicanze successive. La difesa ha anche sostenuto che se la donna avesse voluto uccidere, avrebbe agito con maggiore determinazione. La richiesta originale della difesa era che la Mascheretti fosse assolta perché incapace di intendere e di volere, ma le è stato riconosciuto solo un vizio parziale. I giudici di primo grado avevano tenuto in considerazione la malattia della donna e la sua vita prima e dopo il delitto, il suo pentimento sincero e il fatto che si fosse sempre spesa per aiutare i propri genitori malati e il cugino. Le motivazioni dell’Appello saranno disponibili fra 30 giorni.