Domenica scorsa, sul Lago Maggiore, si è verificato un naufragio con vittime che ha suscitato grande preoccupazione e commozione. Tuttavia, le autorità israeliane non hanno fornito alcuna informazione in merito alla tragedia, come riportano le fonti giornalistiche israeliane contattate da Varesenews. Nessuno dei sopravvissuti ha avuto la possibilità di parlare con la stampa e nessun albergo della costa lombarda ha ospitato le persone coinvolte nell’incidente.

La Procura di Busto Arsizio ha ipotizzato che l’incidente sia stato causato da un downburst, un fenomeno atmosferico imprevedibile e di grande intensità, ma le indagini stanno cercando di accertare eventuali responsabilità legate alla capacità dell’imbarcazione, che era descritta come capace di trasportare 15 persone ma ne aveva a bordo 8 in più, e alla sua omologazione strutturale e requisiti di sicurezza per i passeggeri.

Le operazioni di recupero dell’imbarcazione, che si trova ancora sul fondo del lago, stanno continuando con l’ausilio di gommoni e mezzi nautici. La Procura ha raccolto le testimonianze delle persone a bordo dell’imbarcazione, tra cui 13 cittadini israeliani, 8 italiani e 2 membri dell’equipaggio. Nessuno è risultato ancora ricoverato in ospedale.

Il Corriere della Sera ha rivelato che gli israeliani presenti sulla barca erano agenti dei servizi israeliani che avevano perso il loro volo di ritorno e avevano deciso di prolungare la loro permanenza sul lago. Non è ancora chiaro chi fossero le altre persone presenti sulla barca e da dove venissero.

La tragedia ha causato la morte di quattro persone, tra cui due agenti dei servizi italiani e la moglie dello skipper. Tuttavia, le autorità israeliane hanno mantenuto un riserbo sul fatto, suscitando lamentele da parte dei giornalisti israeliani.

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