Un giovane minorenne di origini camerunesi è stato fermato dalla Digos di Bergamo e Brescia per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate. Il ragazzo, residente in provincia di Bergamo, è stato individuato grazie alle sue attività sui social, dove pubblicava video di propaganda jihadista e inneggiava alla violenza.

Le indagini hanno fatto emergere l’appartenenza del minore a una rete di giovani internauti sostenitori del Daesh, e il suo avatar sembra proprio inneggiare alla violenza. Il ragazzo aveva elaborato un progetto di un attentato incendiario nella zona in cui viveva, e aveva in possesso numerosissimi contenuti riconducibili allo Stato Islamico, tra cui video di esecuzioni e manuali relativi alle armi ed al confezionamento di ordigni, che diffondeva anche sulla rete, esortando gli altri giovani internauti a passare all’azione.

La difesa del minore sostiene che il quadro tracciato dalle indagini non corrisponde alla realtà dei fatti, e ha chiesto la tutela della segretezza delle indagini, visto che si tratta di un minore. Tuttavia, gli investigatori ritengono che il giovane fosse pronto a passare all’azione, e che i punti contrassegnati sulla mappa dei target potessero rappresentare luoghi idonei per mettere in atto un attentato.

È importante che le autorità continuino a monitorare attentamente le attività dei sostenitori del terrorismo, soprattutto sui social, dove possono diffondere facilmente la loro propaganda e cercare di reclutare nuovi adepti. L’educazione e la prevenzione sono fondamentali per evitare che altri giovani cadano nelle trappole del terrorismo e diventino vittime o carnefici.

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