Gli assassini sono uniti dal sottile filo del senso di onnipotenza, come dimostrato dai casi di Alessandro Impagnatiello a Senago e Carlo Lissi a Motta Visconti, entrambi freddi antisociali che hanno ucciso le loro compagne e cercato di proporsi ad altre donne. Questi uomini non sanno e non possono amare, le loro relazioni si basano sull’utilizzo dell’altro come oggetto da usare per soddisfare la loro pulsione distruttiva. Non tollerano l’abbandono e per questo possono uccidere. La personalità antisociale si caratterizza per l’incapacità di provare empatia e di considerare i diritti degli altri. Alla base del disturbo antisociale si potrebbe trovare un’incapacità di percepire l’emozione della paura, che determina l’assenza di empatia e la possibilità di nuocere al proprio simile senza provare colpa o pietà. Il caso del copilota Andrea Lubitz, che deliberatamente schiantò l’aereo con 150 persone a bordo, dimostra l’assenza di paura e la fame di potere sugli altri che può caratterizzare le persone con queste patologie. È importante prevenire questi comportamenti attraverso la conoscenza e la diagnosi precoce dei disturbi antisociali.