Il caso della notte insonne causata dal rumore della movida a Brescia sta per avere un nuovo giudizio in appello. Nel 2017 un giudice di primo grado aveva stabilito un risarcimento di 50 euro a sera per il disturbo del sonno causato dal rumore proveniente dalla strada. In seguito, il caso è stato oggetto di altre due pronunce della magistratura e ora si attende un nuovo processo in corte d’appello sulla base dei paletti indicati dalla Cassazione. La Suprema corte ha stabilito che il Comune deve intervenire laddove le immissioni rumorose superino la soglia della tollerabilità e che non ci deve essere una norma ad hoc che obblighi il Comune a contenere le immissioni rumorose in un caso specifico. La pubblica amministrazione deve risarcire nel caso di accertamento delle responsabilità e deve impedire che vengano superate le soglie di tollerabilità. Non ci sono date al momento per il processo bis di secondo grado. Il Comune di Brescia dovrà valutare quale sia stata la condotta colposa nella gestione della strada demaniale ed eventualmente quali interventi siano eseguibili sul bene al fine di ridurre il rumore. Rimane l’incognita del risarcimento finale.

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