Il Tribunale dei Ministri ha emesso un’ordinanza riguardante l’ex premier Conte e la mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca ad Alzano e Nembro. La Procura di Bergamo contestava questa mancanza, ma il Tribunale ha stabilito che Conte non era stato informato della situazione dei due comuni prima del 2 marzo 2020. Pertanto, secondo l’imputazione, Conte avrebbe dovuto decidere sull’istituzione della zona rossa lo stesso giorno, ma il Tribunale ha definito questa ipotesi irragionevole poiché non tiene conto della necessità di valutare e contemperare i diritti costituzionali coinvolti e incisi dall’istituzione della zona rossa. Infatti, l’istituzione della zona rossa comporta il sacrificio di diritti costituzionali come il diritto al lavoro, il diritto di circolazione, il diritto di riunione e l’esercizio del diritto di culto. In sintesi, il Tribunale ha stabilito che la decisione di istituire la zona rossa non poteva essere presa in modo così precipitoso e irrazionale.