Due cittadini marocchini sono stati collocati al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo a seguito delle loro scarcerazioni dal carcere di Sanquirico. Il primo, un uomo di 37 anni, ha ingoiato tre pile per evitare il suo rimpatrio e i poliziotti lo hanno immediatamente accompagnato al pronto soccorso del San Gerardo di Monza. Dopo la visita medica, i medici hanno riscontrato l’idoneità medica alla vita in regime di restrizione e il Questore di Monza ha disposto il suo accompagnamento al Cpr di Gradisca d’Isonzo. L’uomo era gravato da numerose condanne, tra cui spaccio, resistenza, danneggiamento e rapina a mano armata.

Anche il secondo cittadino marocchino, un uomo di 35 anni, è stato collocato al Cpr di Gradisca d’Isonzo. Giunto in Italia nel 2017, si è reso responsabile di una serie di reati, tra cui una rapina aggravata avvenuta nel 2019 a bordo di un treno, furti in esercizi commerciali di Monza e ricettazione di un telefono. Dopo aver scontato la pena per rapina, è stato scarcerato dal Sanquirico e il Questore ha disposto il suo accompagnamento al Cpr a causa della sua irregolare presenza sul territorio nazionale e delle numerose condanne.

Il Cpr di Gradisca d’Isonzo è un centro di permanenza temporanea per i cittadini stranieri che si trovano in situazione di irregolarità sul territorio nazionale e che sono destinati al rimpatrio. Il centro è gestito dalla Polizia di Stato e fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai detenuti. Il collocamento al Cpr è una misura restrittiva della libertà personale che viene adottata quando non sussistono le condizioni per concedere la libertà provvisoria o per l’espulsione immediata dal territorio nazionale.

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