Il tribunale di Monza ha aperto un dibattimento contro il capocantiere e il responsabile dell’impresa edile incaricata della costruzione di un complesso residenziale-commerciale a Verano Brianza. L’area è stata teatro di un grave incidente sul lavoro il 13 maggio 2021, quando un muratore di 58 anni è precipitato nelle fondamenta in costruzione. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza in codice rosso ed è poi stato ricoverato in terapia intensiva neurochirurgica. A sette mesi dalla caduta, nella notte tra sabato 18 dicembre e domenica 19 dicembre, è poi morto a causa di un malore.
Il pubblico ministero incaricato del caso ha disposto una delega all’Ats per reperire le cartelle cliniche dell’uomo nei diversi ospedali dove è stato ricoverato nei mesi compresi tra l’incidente sul lavoro e il decesso e altresì l’esame autopico della salma. Nel dibattimento si sono costituiti parti civili la moglie di Cristofalo e i due figli della vittima, di 21 e 24 anni. L’accusa nei confronti dei due imputati è di concorso in omicidio colposo e consiste nell’aver omesso di disporre un parapetto e un tavolato fissato solidamente per coprire un’apertura nel cantiere, una cosiddetta bocca di lupo, all’interno della quale il lavoratore è poi precipitato.
Il pubblico ministero ha ottenuto il respingimento delle richieste della difesa che aveva presentato prima un’eccezione preliminare ritenendo la nullità del rinvio a giudizio per carenze e inesattezze nel capo di imputazione e poi un’altra eccezione sull’inutilizzabilità della perizia autoptica sulla vittima in quanto non era stato possibile per la difesa nominare un consulente di parte. Si tornerà in aula a settembre per le prime testimonianze, nel frattempo il cantiere di via Preda resta fermo. L’area è stata sottoposta a sequestro preventivo in seguito al sopralluogo effettuato dal personale dell’Ats nel maggio 2021, salvo poi essere riconsegnata ai proprietari dopo poche settimane.