Davide Fontana è stato condannato a trenta anni di carcere per l’omicidio, la distruzione e l’occultamento del cadavere della sua ex compagna e vicina di casa Carol Maltesi. La ragazza di 26 anni è stata uccisa e fatta a pezzi a gennaio 2022 in una casa di corte a Rescaldina. La Corte d’Assise di Busto Arsizio ha deciso di escludere le aggravanti della premeditazione, delle sevizie e dei motivi abietti e futili, equiparando le altre aggravanti alla minorata difesa e alla relazione affettiva e concedendo le attenuanti generiche. Il risarcimento del danno è stato liquidato in 40mila euro per il padre di Carol Maltesi, 60mila per la madre, 180mila euro per il figlio e 20mila euro per l’ex compagno e padre del bambino.

Carol Maltesi si era trasferita da poco meno di un anno a Rescaldina, andando a vivere in quella casa di corte dove poco dopo sarebbe andato ad abitare anche l’uomo che sarebbe diventato il suo carnefice. Fontana si era presentato dai Carabinieri offrendo informazioni che da subito erano risultate contraddittorie rispetto a quanto emerso fino ad allora dalle indagini. Sottoposto ad una serie di contestazioni, Fontana aveva finito per confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere.

A fine ottobre era iniziato il processo a suo carico e la Corte d’Assise aveva deciso di accogliere la richiesta di perizia psichiatrica che i legali dell’uomo avevano avanzato fin dall’apertura del dibattimento nonostante l’opposizione della Procura e delle parti civili. La perizia aveva messo nero su bianco la capacità di intendere di volere di Davide Fontana.

Alla richiesta di pena formulata dal sostituto procuratore Carlo Alberto Lafiandra si erano poi associate quelle delle parti civili, i cui legali avevano chiesto anche un risarcimento di 2 milioni di euro a favore del piccolo, di 800mila euro per l’ex compagno della donna e di 500mila euro per ciascuno dei genitori. La difesa aveva chiesto di escludere le circostanze aggravanti, concedere le attenuanti generiche e applicare all’imputato la pena della reclusione nei minimi previsti dalla legge.

Il procuratore capo Carlo Nocerino ha commentato la sentenza dicendo che bisognerà leggere le motivazioni e vedere per quale percorso logico sono state escluse e ritenute equivalenti alle attenuanti generiche le aggravanti. L’avvocato Manuela Scalia, legale di Fabio Maltesi, ha detto che aspetteranno di leggere le motivazioni, dopodiché valuteranno con il pubblico ministero come muoversi. La decisione della Corte d’Assise è stata accolta in lacrime dalla zia di Carol Maltesi.

Articolo precedenteCamion bloccato nell’asfalto: intervento dei vigili del fuoco a Travedona Monate
Articolo successivoSondrio sotto shock: frana colpisce automobili parcheggiate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui