Tre persone, padre e due figli, sono state condannate dalla Corte di Cassazione per ricettazione di 14 pergamene antiche rubate dalla chiesa di Sant’Agata a Cremona nel 2015. I documenti, risalenti all’XI e al XVI secolo, sono parte di un tesoro di 513 pergamene rubate, alcune delle quali risalenti all’anno mille, il cui valore è stimato in almeno due milioni di euro. La maggior parte dei cimeli rubati è stata recuperata. Durante le indagini, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza hanno appurato che le pergamene erano state acquistate direttamente dall’autore del furto dalla famiglia residente tra Carpenedolo e Castel Goffredo. I giudici della Corte di Cassazione hanno stabilito che le pergamene trovate in possesso della famiglia erano autentiche e di inestimabile valore, con segnature archivistiche di riconoscimento e alcune con sigilli papali originali. La condanna dei tre è stata basata anche sulle dichiarazioni dell’autore del colpo, che ha ammesso di aver venduto le pergamene all’anziano collezionista di Carpenedolo. La sentenza conferma la colpevolezza dei tre imputati e la restituzione dei documenti alla chiesa di Sant’Agata.