La concessionaria del servizio di bike sharing, Clear Channel, è stata sequestrata su ordine della Procura per la somma di 855 mila euro. La società è stata indagata per una truffa riguardante la vendita di biciclette usate come nuove al Comune di Milano. Le biciclette sono state acquistate in Francia per 1.000 euro l’una e riverniciate in Italia, per poi essere vendute al Comune di Milano per 28.000 euro l’una. La società aveva la concessione del servizio di bike sharing dal 2008 e aveva stipulato una serie di contratti con l’ATM comunale per la fornitura di migliaia di biciclette e centinaia di stazioni. L’ex amministratore unico Paolo Dosi, licenziato dal gruppo nel 2018, ha confermato la truffa. Contratti, mail, fatture e testimoni hanno confermato la frode. L’amministratore della società che aveva ridipinto i componenti ha confermato che Clear Channel era un ex cliente per cui avevano effettuato la carteggiatura e verniciatura su pezzi già usurati di stazioni di bici. Il Comune di Milano non aveva nessuno che verificasse la qualità del materiale, e l’unico controllo era il riscontro numerico dei pezzi pattuiti, senza valutazioni di merito sulla qualità della singola stazione fornita. L’amministratore delegato di Clear Channel ha informato l’ATM di essere venuto a conoscenza di recente che alcuni componenti delle stazioni installate non erano nuove ma ricondizionate e ha preso l’impegno di sostituirle integralmente con materiali nuovi. Non si sa ancora chi abbia ideato il trucco.

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