L’imprenditore Pietro Farina, suo figlio Simone e la compagna di quest’ultimo, Olga Januszec, sono stati accusati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e rivelazione di segreti industriali. Secondo l’accusa, avrebbero utilizzato indebitamente i disegni oggetto di marchio registrato “Ort Italia”, in uso esclusivo alle società Jam Jovis Alta Meccanica srl, Mico e Ort Italia, per costruire macchine rullatrici uguali a quelle prodotte dalle stesse aziende. Inoltre, avrebbero pubblicato su Youtube dei video dei macchinari di proprietà della Mico e Ort Italia, descrivendoli falsamente come macchinari di produzione della loro società, la Evirt Italia.

Jam Jovis, Mico e Ort Italia, rappresentate da Franco e Umberto Mizzotti e da Luigi Bellani, sono parti civili attraverso l’avvocato Antonino Andronico. Le società operano nel settore della progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine rullatrici utilizzate per la filettatura di tubi. Mico è licenziataria del marchio registrato Ort Italia, acquistato nel 2013 dalla procedura fallimentare della Ort Italia del tribunale di Crema. La Mico era funzionale all’acquisto della Ort Italia ma, poiché Farina non si era reso disponibile a conferire nella Mico le risorse necessarie per l’acquisto, la Ort Italia era stata acquistata all’asta solo da Jam Jovis per l’importo di 630.000 euro, che quindi era diventata proprietaria del marchio e del Know how.

Simone Farina e la compagna avevano rassegnato le dimissioni dalla Mico nel 2017 per costituire la Evirt Italia, con socio unico Simone Farina, avente il medesimo oggetto sociale di Mico e il cui segno distintivo Evirt Italia sarebbe stato in palese contraffazione del marchio nazionale Ort Italia. Gli imputati, secondo l’accusa, avrebbero quindi compiuto gravi atti di concorrenza sleale per aver sviato la clientela, impossessandosi in modo abusivo dell’intero Know how aziendale, quindi di disegni, libretti di manutenzione, progetti, elenco clienti e formulari. Dati che sarebbero stati sottratti a Mico e utilizzati da Evirt. Per entrare in possesso di notizie riservate della società, Simone Farina e la compagna si sarebbero avvalsi della collaborazione di Pietro Farina.

Dopo la sentenza pronunciata dal tribunale di Venezia nel dicembre 2018, si era insinuato il dubbio che i tre imputati non avessero rispettato il provvedimento. E questo grazie ad una fotografia che il 14 marzo del 2019 Umberto Mizzotti si era trovato nella cassetta postale della Jam Jovis, Mico e Ort Italia. La foto ritraeva una macchina utensile in tutto e per tutto corrispondente a quella prodotta dalla Mico a marchio Ort Italia. Per l’accusa, la macchina in costruzione sarebbe stata in tutto e per tutto uguale a quella oggetto di marchio registrato “Ort Italia”, in uso esclusivo alle società Jam Jovis, Mico e Ort Italia.

Oggi in aula sono state sentite le testimonianze di Umberto Mizzotti, Luigi Bellani e di due dipendenti. Altri testi del pm sono convocati per il prossimo 17 novembre.

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