L’importanza di un giornalismo rispettoso

Quando si verifica un evento di cronaca particolarmente drammatico, spesso si assiste ad un’accanimento mediatico che, purtroppo, ha poco di utile e molto di esagerato e fuorviante. Questo è accaduto di recente a Senago, dove è stato raggiunto il massimo della crudeltà con l’intervista alla madre dell’assassino. Ma cosa poteva dire quella povera donna schiacciata dal senso di colpa? Non era necessario farla piangere in diretta, chiedendole scusa per aver generato un figlio così terribile.

L’accanimento mediatico è una forma perversa di giornalismo che si trova su tutte le testate, specialmente quelle con maggior tiratura e alto indice di ascolto. Sempre più spesso sembra che l’obiettivo principale sia quello di aumentare l’audience e le vendite, invece che quello di fornire informazione e cronaca.

Entrare nei particolari, sebbene possa essere utile per le indagini giudiziarie, costituisce una forma di violenza nei confronti dei telespettatori. Sentire come sottofondo il numero di pugnalate inferte, i contenuti di messaggi intimi e una serie di dettagli raccapriccianti è insopportabile.

Esiste però un modo diverso di fare giornalismo, più discreto e rispettoso di tutti. Il “Cittadino”, ad esempio, ha affrontato diverse volte casi spinosi, ma lo ha fatto in modo corretto e professionale, rispettando la privacy delle persone coinvolte.

In conclusione, è importante che il giornalismo sia rispettoso e professionale, evitando l’accanimento mediatico e la divulgazione di particolari inutili e morbosi. Solo in questo modo si può garantire un’informazione corretta e rispettosa di tutti.

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