L’ex senatore di Forza Italia, Paolo Romani, è stato richiesto a giudizio dalla Procura di Monza per peculato. L’udienza preliminare si terrà il 21 settembre nel Tribunale di Monza. Romani è stato accusato di aver sottratto illecitamente denaro dai conti del partito quando era a capo del Gruppo Parlamentare di Forza Italia e di aver agito insieme a un presunto complice, un imprenditore.
Nell’ottobre del 2022, la Guardia di Finanza aveva effettuato un sequestro preventivo di beni per un valore di 344mila euro, cifra che corrisponde alla presunta sottrazione illecita. L’indagine è stata avviata a luglio del 2022 a seguito di alcune segnalazioni per presunte “operazioni sospette” sui conti del partito.
Romani, durante l’interrogatorio, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Tuttavia, con dichiarazioni spontanee, ha affermato di avere agito in “assoluta buonafede” nella movimentazione dei fondi. Secondo Romani, il denaro sottratto sarebbe servito per anticipare le spese a seguito del Patto del Nazareno del 2013, e avrebbe utilizzato assegni, quindi pagamenti tracciabili.
La richiesta di rinvio a giudizio conferma la gravità dell’accusa e il processo sarà un’opportunità per fare chiarezza sulla vicenda. Sarà interessante scoprire se Romani riuscirà a dimostrare la sua buonafede o se invece sarà ritenuto colpevole di peculato. In ogni caso, la vicenda mette in luce l’importanza della trasparenza e della legalità nella gestione dei fondi pubblici e dei partiti politici.