I tre giovani stranieri che sono stati identificati e denunciati per aver interrotto il servizio della metropolitana rossa alla fermata Inganni, sono stati qualificati come “esploratori urbani” o “urbex”. Questo movimento consiste in curiosi che si intrufolano in luoghi nascosti, impervi o non accessibili al pubblico, spesso edifici e grandi strutture abbandonate o con accesso limitato agli addetti ai lavori, per documentare con foto e video e propagandare all’esterno cosa si perde l’occhio del cittadino comune. Tuttavia, i tre giovani non avevano con loro bombolette, pittura, rulli o stencil, l’armamentario classico dei writer.
I tre sono stati identificati dalle telecamere della sala controllo della security di Atm, mentre girovagavano per i tunnel della metropolitana rossa. Sono entrati forzando alcune grate d’areazione e una volta dentro hanno viaggiato per il sottosuolo. Sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio, visto che la loro incursione sotterranea ha ritardato il semaforo verde ai primi convogli della M1.
Nonostante si siano qualificati come esploratori urbani, qualche sospetto rimane. La fermata Inganni sembra non essere stata scelta a caso, perché sotto c’è un troncone di galleria dove la notte “riposano” alcuni treni, l’obiettivo più ambito dei writer. Inoltre, sul loro cellulare sono state trovate alcune foto di “pezzi” tracciati con vernice spray. Infine, durante l’inseguimento, un inseguitore ha visto uno dei giovani con un borsone rosso “fantasma” che poteva contenere la scorta di bombolette, ma che poi è sparito.
Nonostante tutto, il movimento degli esploratori urbani continua ad affascinare molte persone in tutta Europa, che compiono regolarmente azioni simili per documentare luoghi nascosti e poco conosciuti. Tuttavia, è importante ricordare che queste attività possono essere pericolose e illegali, e che è importante rispettare la legge e la sicurezza degli altri.