Lorenzo D’Errico, 38 anni, è stato interrogato durante il processo davanti alla Corte di Assise di Monza per l’omicidio del padre Carmine, 65 anni, avvenuto a dicembre 2021 nella loro casa a Cusano Milanino. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere. Durante l’interrogatorio, Lorenzo ha raccontato del rapporto teso con il padre, che ha spezzato l’equilibrio già precario della convivenza familiare. In particolare, ha rivelato che quando aveva 12 anni, suo padre tentò un approccio sessuale con lui, ma negò sempre l’accaduto.

Lorenzo ha poi parlato del momento in cui ha ucciso il padre, sostenendo di averlo fatto durante un raptus di follia. Tuttavia, una perizia psichiatrica ha concluso che Lorenzo non ha alcun vizio di mente che possa avere inciso sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. La perizia ha invece evidenziato una “personalità irrisolta”, anche a causa di un’infanzia difficile.

Lorenzo ha confessato di aver nascosto il cadavere del padre in un capannone dismesso di Cerro Maggiore dopo averlo ucciso a martellate. Inoltre, ha bruciato il cadavere per nascondere le prove. Nonostante abbia cercato di giustificare il suo gesto, Lorenzo ha ammesso di sentirsi profondamente colpevole per l’omicidio del padre.

Il processo di Lorenzo è ancora in corso e la discussione è prevista per ottobre. Nel frattempo, l’uomo è detenuto in carcere. La sua confessione ha svelato un dramma familiare che ha portato alla morte di una persona. La vicenda dimostra l’importanza di affrontare i problemi familiari in modo adeguato per evitare conseguenze tragiche come quella vissuta dalla famiglia D’Errico.

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