Banda rapinatori arrestata a Milano dopo due colpi in altrettanti istituti di credito nel 2020. La modalità di azione della banda prevedeva l’attesa del primo dipendente della banca, armati lo minacciavano ed entrati nell’istituto attendevano l’arrivo del direttore per sbloccare il bancomat e il caveau, sequestrando tutte le persone, clienti e dipendenti, che intanto entravano nell’istituto bancario. Il bottino complessivo delle due rapine ammontava a circa 130mila euro. Dopo quasi tre anni di indagini la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 cittadini italiani, su richiesta dei pubblici ministeri del VII Dipartimento, ritenuti tutti coinvolti nei due colpi. La banda era composta da cinque soggetti, ciascuno con il proprio ruolo: due erano dedicate all’assalto armato all’interno dell’istituto bancario, una fungeva da palo, un’altra operava da autista e un’ultima era dedicata alla logistica con il compito di intercettare le comunicazioni radio delle Forze dell’Ordine. Gli agenti della Squadra Mobile hanno bloccato il “gruppo di fuoco” e il palo in un nuovo sopralluogo nei pressi di un istituto di credito a Garbagnate Milanese. Indossando gilet catarifrangenti e mascherine di tipo chirurgico, monitoravano con attenzione l’ingresso della banca; la perquisizione ha confermato i sospetti degli investigatori dato che nella loro disponibilità sono stati trovati delle radio ricetrasmittenti (utilizzate evidentemente per comunicare in maniera riservata) nonché alcuni classici telefoni ”citofonici”. Gli agenti della Squadra Mobile hanno cominciato a pedinare quotidianamente gli indagati scoprendo da subito che il bottino non pareva averli soddisfatti, dato che sembrerebbe stessero pianificando un nuovo progetto criminale. Monitorando i nuovi sopralluoghi, i poliziotti hanno potuto sezionare le diverse fasi della preparazione del nuovo colpo.

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