La situazione a Cassano Valcuvia non è solo un problema locale, ma nazionale, che andrà risolto insieme. Queste sono le parole della sindaco Serena Barea, dopo la rivolta di una ventina di ragazzi che ha avuto luogo sabato scorso. La situazione in paese è ancora tesa e preoccupa le istituzioni deputate all’ordine pubblico. Proprio per questo motivo, il prefetto di Varese Rosario Pasquariello ha convocato una riunione a cui hanno partecipato rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore Michele Morelli, il presidente della provincia Marco Magrini e quello di comunità montana valli del Verbano Simone Castoldi.
Durante la riunione, sono state messe sul piatto le questioni più urgenti da risolvere. In primo luogo, si è deciso di stabilire un tavolo ristretto per coinvolgere direttamente i ragazzi residenti nella struttura gestita dalla cooperativa San Martino. Qui la comunità montana giocherà un ruolo decisivo, poiché sarà possibile identificare sul territorio quali attività far svolgere ai ragazzi, nonostante il veloce turnover di arrivi e partenze. In secondo luogo, si è deciso di convocare una nuova riunione per verificare la situazione, costantemente seguita dalle forze dell’ordine.
Il presidente della provincia Marco Magrini ha specificato che oltre al disagio di sabato, sono arrivate altre segnalazioni dai comuni vicini. Il primo cittadino di Luino Enrico Bianchi ha accompagnato il comandante della polizia locale alla riunione e ha sottolineato che alcuni quartieri della città sono dei poli attrattivi per i minori stranieri non accompagnati che poi creano problemi alla cittadinanza. Anche i rappresentanti della cooperativa che gestisce il centro erano presenti alla riunione, ma per il momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni.
La situazione a Cassano Valcuvia preoccupa le istituzioni, ma si spera che grazie ai tavoli di lavoro e alle riunioni convocate si possa trovare una soluzione che porti ad un maggior controllo dei ragazzi e alla tranquillità del paese e dei comuni vicini.
