La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Paolo Origoni, ex mister Tigros, e altri funzionari e imprenditori per corruzione e indebita induzione a dare o promettere denaro o utilità a terzi. L’udienza straordinaria si è tenuta davanti al Gup del Tribunale di Busto Veronica Giacoia, durante la quale il principale imputato Luca Antonini ha chiesto di poter patteggiare insieme a uno degli imprenditori coinvolti. La fidanzata di Antonini, architetto, ha invece chiesto di essere ammessa al rito abbreviato.

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli altri imprenditori, tranne uno per il quale la prescrizione è imminente, compreso Origoni, accusato in concorso con Antonini di indebita induzione. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri della stazione di Fagnano Olona e i fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2017 e il 2018. Antonini avrebbe richiesto “mazzette” per agevolare le pratiche urbanistiche che arrivavano nel suo ufficio a vari imprenditori. Nel caso di Origoni, Antonini avrebbe “chiesto” l’assegnazione alla fidanzata del progetto per la realizzazione della nuova area feste di Solbiate tra le opere a scomputo della pratica “Nuovo Tigros” da realizzare a Solbiate Olona.

Il caso era già emerso nel 2019 quando l’ex sindaco di Solbiate Luigi Melis aveva dichiarato di essere stato lui a denunciare certe “mascalzonate”. L’affaire Tigros era emerso anche dalle intercettazioni dell’inchiesta Mensa dei poveri che ha portato all’arresto di Nino Caianiello e, in relazione ad una presunta mazzetta per la realizzazione di un Tigros a Gallarate in via Cadore, anche di Mister Tigros. Il Comune di Solbate Olona si è costituito parte civile nel procedimento. Il Gup deciderà il 27 settembre su patteggiamenti, riti alternativi e rinvii a giudizio o proscioglimenti degli imprenditori coinvolti, a cominciare da Origoni per il quale la procura di Milano ha chiesto una condanna a sei anni.

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