Incendio nel carcere di Pavia: un gesto di protesta contro il sovraffollamento

Nel pomeriggio di giovedì 29 giugno, un incendio nel carcere di Torre del Gallo, a Pavia, ha destato preoccupazione tra gli automobilisti che transitavano sulla tangenziale. La colonna di fumo nero proveniente dalla struttura penitenziaria ha attirato l’attenzione di molti, ma fortunatamente l’incendio è stato domato in breve tempo, senza causare gravi danni.

Ad allertare per primi le autorità sono stati i membri del gruppo L24, appartenente al Comitato Ponte Becca, che si occupa di monitorare e segnalare i potenziali pericoli nella provincia di Pavia. In questo caso, i principali problemi riguardavano il rallentamento del traffico dovuto agli automobilisti curiosi che si fermavano per osservare l’accaduto.

Secondo le informazioni diffuse dai sindacati della polizia penitenziaria, nessuno è stato messo in pericolo durante l’incendio, né detenuti né agenti. Le fiamme si sono sviluppate su un terrazzino esterno e non all’interno di una sezione del carcere. Pare che alcuni detenuti abbiano lanciato delle bombolette di gas sul terrazzino, le quali, a contatto con la copertura di catrame, hanno provocato l’incendio. Questo gesto sarebbe stato un atto di protesta contro le condizioni che si aggravano con l’arrivo del caldo e a causa del sovraffollamento.

L’incendio nel carcere di Pavia ha destato molta attenzione, ma fortunatamente è stato prontamente domato. Tuttavia, questo episodio mette ancora una volta in luce i problemi legati alle condizioni delle carceri italiane. Il sovraffollamento e le difficoltà che i detenuti devono affrontare quotidianamente richiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni, al fine di garantire il rispetto dei diritti umani e una maggiore sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.

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