Processo rinviato per le presunte lesioni gravi causate da protesi al ginocchio

I pazienti che hanno subito presunte lesioni gravi a causa di protesi al ginocchio dovranno attendere ancora fino a metà ottobre per vedere iniziare il processo. Tuttavia, il processo rischia di essere cancellato a causa delle prescrizioni. 22 parti civili hanno chiesto giustizia nei confronti dei chirurghi ortopedici Marco Valadè e Fabio Bestetti, con il Policlinico di Monza come responsabile civile, in quanto i due medici lavoravano presso questa struttura ospedaliera.

Il rinvio a lungo termine è causato dall’assenza di una giudice per maternità e dall’impossibilità di trovare un sostituto in un Tribunale che ha una grossa carenza di personale della magistratura penale. Nel frattempo, le prime prescrizioni sono già iniziate e potrebbero continuare durante il processo, anche se la Procura ha concesso un po’ di respiro alle parti civili contestando l’aggravante delle lesioni come conseguenza del reato di corruzione, che sposta i termini del colpo di spugna.

Sono stati considerati sospetti ben 91 interventi chirurgici per la protesi al ginocchio, ma molti di essi risalgono ormai al 2014 e al 2015. Marco Valadè e Fabio Bestetti hanno patteggiato pene per corruzione che vanno dai 3 anni e 4 mesi ai 2 anni e 8 mesi, concordate con la pm della Procura di Monza Manuela Massenz. Anche il responsabile commerciale in Italia dell’azienda francese delle protesi Ceraver, Denis Panico, e la stessa società sono stati coinvolti nel primo filone dell’inchiesta. Resta ancora alla sbarra (ma per corruzione per atti non contrari ai doveri di ufficio) il chirurgo ortopedico Claudio Manzini, in servizio agli Istituti clinici Zucchi, oltre a tre dirigenti francesi della Ceraver e il responsabile commerciale per la Lombardia Marco Camnasio.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Milano, Panico e Camnasio, con l’approvazione dei tre dirigenti francesi, avrebbero organizzato un’associazione per reclutare medici disposti a scegliere le loro protesi, offrendo denaro e altre utilità. Valadè e Bestetti si sarebbero attivati per utilizzare le protesi e cercare medici di base disponibili a reclutare pazienti.

Marco Valadè è stato accusato di 76 interventi chirurgici tra il 2014 e il 2017, mentre Fabio Bestetti è stato accusato di 15 casi tra il 2014 e il 2015. I medici sostengono di avere agito solo per il bene dei pazienti, tanto che alcuni di loro sono rimasti a farsi curare anche dopo lo scoppio dello scandalo.

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