Il caso dell’uomo affetto da demenza senile trovato morto in una casa di riposo di Cuvio continua ad essere al centro di un processo in tribunale a Varese. L’accusa è di cooperazione in omicidio colposo nei confronti dell’allora rappresentante legale della struttura, un medico e due operatrici socio-sanitarie che erano in servizio quel giorno.

Durante l’udienza odierna, le due donne hanno testimoniato che poco prima dell’accaduto, l’uomo era stato messo a letto seguendo tutte le prescrizioni, con le spondine alzate e una fascia da corpo per tenerlo fermo, considerando i suoi tentativi di fuga precedenti. Secondo le imputate, la situazione era sotto controllo.

Tuttavia, la Procura di Varese sostiene che le persone coinvolte non abbiano vigilato adeguatamente sull’anziano e che la struttura non fosse idonea alle sue delicate condizioni. Durante la notte della tragedia, c’erano solo due operatrici socio-sanitarie in servizio, chiamate a occuparsi di molti pazienti e compiere diverse attività di controllo.

Durante l’udienza, le due operatrici hanno riferito che l’uomo stava dormendo e indossava la fascia di contenimento mezz’ora prima dell’estremo gesto. Tuttavia, durante l’indagine, consultando il diario infermieristico e ispezionando la stanza del paziente, i carabinieri non hanno trovato traccia di questa fascia.

È stata inoltre rilevante la testimonianza di un avvocato che nel 2016 aveva ricoperto il ruolo di amministratore di sostegno per l’anziano. Secondo l’avvocato, l’uomo non era in grado di affrontare la vita quotidiana in autonomia e non poteva permettersi di avere un’assistente 24 ore su 24 a casa. Per questo motivo, l’amministratore aveva richiesto al Comune di residenza di prendersi cura dell’anziano e contribuire alle spese per il suo trasferimento in una struttura sanitaria adeguata.

Fu così individuata la casa di riposo a Valcuvia, che però al momento non aveva posti liberi. Di conseguenza, il 74enne fu temporaneamente collocato in un’area diversa dalla struttura, anche se adiacente al reparto adatto alle sue esigenze.

Il processo continua ad analizzare le responsabilità di tutte le parti coinvolte in questa tragica vicenda, cercando di fare chiarezza sulla dinamica degli eventi e sulle eventuali mancanze nella cura e nella sorveglianza dell’anziano.

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