Il processo per l’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù nel bresciano, continua ad appassionare l’opinione pubblica. Durante l’udienza del 11 luglio, la madre di Mirto Milani, uno dei tre imputati, ha deciso di non rispondere alle domande della Corte, ma ha inviato una lettera per esprimere il suo dolore e la sua devastazione per l’orrore commesso dal figlio.

La donna, che non è mai stata indagata ma è sempre stata presente nelle vicende familiari dei tre imputati, ha confermato il suo diritto di non rispondere come parente di primo grado. “Confermo che non voglio parlare”, ha detto visibilmente provata prima di lasciare l’aula. Il presidente della Corte ha poi letto la lettera ricevuta, in cui la madre racconta che il mondo le è crollato addosso quando Mirto ha confessato il suo crimine in psichiatria a marzo. Da quel giorno, ha deciso di non andare più a trovarlo. Anche il padre di Mirto Milani ha scelto di non rispondere alle domande della Corte.

L’omicidio di Laura Ziliani ha sconvolto la comunità e questa testimonianza della madre di uno dei colpevoli conferma ancora una volta la gravità del fatto. La lettera inviata alla Corte esprime il profondo dolore e il senso di distruzione che l’orrore commesso dal figlio ha causato nella vita della donna e della sua famiglia. Resta da vedere come si svilupperanno le prossime udienze e quali saranno le conseguenze per i tre imputati.

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