Il caso dell’invalido con la frattura di tibia e perone che, nelle dimissioni, è diventata una frattura al femore, ha sollevato numerose polemiche. La famiglia dell’uomo denuncia la fretta dell’ospedale di mandarlo a casa senza garantire le cure necessarie. Claudio Allegri, figlio dell’invalido, racconta che suo padre, appena operato, è stato informato che sarebbe stato dimesso il giorno successivo. Tuttavia, Claudio è riuscito a farlo rimanere in ospedale almeno fino al sabato, per poter organizzare il suo trasferimento a casa in modo adeguato.

Una volta a casa, la famiglia ha scoperto che nella lettera di dimissioni era riportata una diagnosi errata, indicando una frattura al femore anziché a tibia e perone. Inoltre, non era stata attivata né la fisioterapia né l’assistenza domiciliare. L’infermiera che segue l’invalido da dieci anni è dovuta intervenire solo perché è stata chiamata dalla famiglia.

Dopo aver contattato l’ufficio stampa dell’Asst Lariana, l’ospedale ha ammesso l’errore e ha provveduto a correggerlo. Hanno anche garantito che il paziente avrà accesso alla fisioterapia e che l’infermiere e il fisioterapista si recheranno a domicilio per le cure necessarie. Inoltre, è stata fissata una visita di controllo con lo stesso ortopedico che ha eseguito l’intervento chirurgico.

Questo caso solleva interrogativi sulla gestione delle dimissioni ospedaliere e sull’importanza di garantire cure adeguate ai pazienti anziani e invalidi. Speriamo che situazioni simili possano essere evitate in futuro e che si possano mettere in atto protocolli più efficaci per la cura e il supporto ai pazienti durante il periodo post-operatorio.

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