L’auto di Bruno Lazzerotti dopo l’incidente mortale
Pavia – “La sua reazione dopo la sentenza? Tanta gioia. Un fiume in piena”. Così l’avvocato milanese Nicolò Velati, difensore con Federico Cecconi di Nicola Alfano, visagista di 49 anni, dopo che la Cassazione ha riqualificato la pena da 15 anni per omicidio volontario a 2 anni e due mesi per omicidio colposo.

“Da giovedì pomeriggio – prosegue l’avvocato Velati – Nicola è libero. Ieri mattina come prima cosa è andato a pregare nel cimitero di Bruzzano, sulla tomba di Bruno Lazzerotti che considerava come un padre e di cui era stato ingiustamente condannato come omicida. In realtà è stata una disgrazia e siamo scettici su eventuali negligenze di Nicola”.

La tragedia era avvenuta l’11 giugno 2019 in una campagna del Pavese. L’auto su cui viaggiavano Nicola Alfano e Bruno Lazzerotti era finita in una roggia poco profonda. Lazzerotti era stato rinvenuto privo di vita mentre Alfano riuscì a mettersi in salvo. Ora sulla vicenda non si esclude neppure un altro seguito, anche se la condanna è stata ridimensionata a omicidio colposo.

“Attendiamo di leggere le motivazioni della Cassazione – dice il legale – perché gli si imputa di aver guidato male, ma l’area privata dove è entrato alla guida della sua auto avrebbe dovuto essere chiusa e poi gli si imputa di non essersi prodigato per salvare Bruno Lazzerotti che, considerata anche l’età, 78 anni, potrebbe essere morto a causa di un malore”.

Le due precedenti condanne per omicidio volontario sono costate quasi tre anni fra detenzione in carcere e domiciliari: “Vicenda molto triste – sottolinea Velati – il nostro cliente era molto affezionato a Lazzerotti che considerava come un padre. Invece ha provato, ingiustamente, il carcere in un periodo ancora più duro perché fra settembre 2020 e aprile 2021, in piena emergenza Covid”.

Oltre alla sentenza di omicidio volontario sono state cancellate anche le cosiddette pene accessorie ragion per cui Alfano, nominato erede universale di Lazzerotti, potrebbe entrare in possesso della cospicua (si dice fra immobili e altro pari a circa 5 milioni) eredità? “Sin qui – ha risposto il legale – non ha potuto, per ovvie ragioni, accettare l’eredità. Prima o poi ci sarà”.

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