La lotta per il risarcimento delle vittime italiane dei crimini nazisti è un capitolo che sembrava chiuso, ma che oggi potrebbe riaprirsi. Nel 2001, la maggior parte delle richieste di indennizzo presentate dalle vittime italiane furono respinte dalla Germania, che le considerò “prigionieri di guerra” anziché schiavi del nazismo. Tra le 570 domande di indennizzo presentate dalla Cgil milanese, solo quella di una donna italiana fu accolta, in quanto non faceva parte dell’esercito.

Tuttavia, quest’anno è emerso un importante ritrovamento: i documenti delle richieste di indennizzo, che erano rimasti dimenticati in un armadio per più di vent’anni, sono stati salvati dal macero e catalogati grazie alla collaborazione dell’Archivio del Lavoro Cgil e dell’Istituto di Storia Contemporanea Perretta. Questi documenti rappresentano una testimonianza preziosa della sofferenza e delle atrocità subite dai prigionieri italiani durante la Seconda guerra mondiale.

Oggi, l’Italia ha istituito un fondo di 61 milioni di euro fino al 2026 per indennizzare le vittime di eccidi, stragi naziste e deportazioni nell’ambito del Pnrr. Questo potrebbe dare la possibilità ai parenti dei 570 milanesi di ottenere giustizia, anche se la legittimità della norma è stata portata davanti alla Corte Costituzionale. Inoltre, si sta pensando di organizzare una mostra con questi documenti storici, che potrebbero essere utili anche per ricerche e tesi universitarie.

I racconti contenuti nei documenti sono testimonianze di incubi vissuti, storie di coraggio e amicizie nate tra i prigionieri italiani. Si parla di deportazioni in Germania, in Grecia, in Albania o in Montenegro, di viaggi su carri bestiame senza cibo e acqua, di lavoro forzato nelle fabbriche e nei campi, di fame, di liberazione e di lunghe traversate per tornare a casa. Alcuni ex prigionieri raccontano anche di amputazioni e danni permanenti a causa degli infortuni sul lavoro. Questi racconti sono un duro ricordo di un passato doloroso che ancora oggi fa male.

La lotta per il risarcimento delle vittime italiane dei crimini nazisti è una partita infinita, ma forse ora, dopo tanti anni, potrebbe finalmente giungere a una conclusione. Speriamo che la Corte Costituzionale dia il via libera alla norma istituita dall’Italia e che le vittime e i loro parenti possano ottenere la giustizia che meritano.

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